
Questa è la storia di una tenuta costituita, intorno al primo ettaro di terreno, sulle colline toscane, nel 1974, da Giuseppe Castiglioni. L’idea iniziale era quella di produrre grandi vini da Sangiovese ma anche da vitigni bordolesi,essendo quello il periodo in cui i grandi vini di Bordeaux cominciavano a mietere successi e ad attrarre i loro fan italiani. Con il passaggio di consegne dell’azienda tra gli anni ’80 e ’90 a Giuseppe figlio, Sebastiano, non è cambiata la filosofia, ma l’approccio in vigna e in cantina, con la prima applicazione del disciplinare biologico e, successivamente (nel 2000), di quello biodinamico e vegano.
Oggi Querciabella, che si estende su oltre 100 ettari di terreno (aspetto che ne fa probabilmente il più grande produttore biodinamico italiano), è riuscita a far parlare i suoi vini, ancor prima del suo approccio, per la meritata fama di cui godono. Vini come Batar, Camartina e Palafreno, sono icone di stile ed eleganza che scalano sistematicamente le classifiche nazionali e internazionali accompagnati da lodi e punteggi sfavillanti. A questa batteria di vini si aggiungono il Chianti Classico, primo vino prodotto dall’azienda sin dalle origini, e la Riserva, nata appena nel 2011 e subito salita agli onori della cronaca.
Nel bicchiere quest’annata 2016 ha un bel colore rubino con un bordo granato e una buona consistenza. Al naso sviluppa sentori di ciliega e marasca (anche in confettura), viola e rosa disidratata, tabacco e cuoio conciato, tocchi vinilici ed empirrematici. Bella la corrispondenza gusto-olfattiva con un sorso di grande freschezza che chiude su lunghi toni acido/sapidi.
Punteggio: 93/100
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