
Il legame tra la famiglia Lageder family e il vino risale al 1823, quando Johann Lageder decise di cominciare a commercializzarlo. Nel corso del tempo i suoi eredi giunsero alla decisione di produrre in proprio il vino da commercializzare, ma fu solo con Alois Lageder III che, finalmente, fu acquistato, nel 1934, il primo appezzamento di terreno a Lowengang, nella parte meridionale dell’Alto Adige. Sotto la guida Alois III e, successivamente, suo figlio Alois IV, la cantina si è ampliata arrivando a possedere 50 ettari, attualmente sotto la supervisione del giovane enologo Georg Meißner (succeduto nel 2018 al mitico Luis von Dellemann). La viticoltura praticata si ispira ai principi della biodinamica e prevede, oltre alle tecniche di coltivazione in vigna, il pascolo autunnale ed invernale dei buoi nei vigneti (“Progetto Buoi”) e la coltivazione di ortaggi, frutta, erbe aromatiche e cereali sempre in mezzo ai vigneti (“Progetto Grandorto”).
Anche il Maso Krafuss, sulla collina di San Michele Appiano (noto sin dal Rinascimento), si caratterizza per la concomitanza di viti e frutteti, e la presenza di pecore al pascolo, dopo la conversione a biodinamica nel 2013. Dai suoi vigneti, allevati su un terreno argilloso morenico-calcareo a circa 450 metri sul livello del mare, nasce l’omonimo Pinot Nero. Dopo la vendemmia manuale, le uve vengono pressate delicatamente e lasciate fermentare spontaneamente in vasche d’acciaio, sotto l’azione dei propri lieviti indigeni. La fermentazione malolattica, sempre in acciaio, precede un affinamento di un anno, in barriques di rovere francese da 225, 300 e 500 litri, seguito da alcuni mesi di affinamento in bottiglia.
L’annata 2016, rubino chiaro trasparente e splendente, si apre su note di vinile e humus, che precedono una mora selvatica e un lampone acidulo, per poi virare su cuoio, pepe di Sichuan e cioccolato fondente 90%, con echi di tostatura, pietra focaia e lievito esausto. Il sorso è giocato sull’alternanza tra sensazioni fresche e acide e sentori scuri di caffè e incenso, il tutto impreziosito da tannini abbondanti e setosi che guidano il sorso verso una chiusura chinata.
Punteggio: 92/100
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