
Sono passati ormai 20 anni da quando Bibi Graetz, un giovane sognatore vissuto in una famiglia di artisti, fondò la sua cantina, nel 2000, sulla collina di Fiesole (Firenze), spinto dall’amore per il mondo del vino. Gli aspetti che più lo affascinavano, fin dall’inizio, erano la capacità delle vecchie vigne di conferire ai vini da esse prodotti grande finezza ed eleganza, e la valorizzazione delle varietà autoctone (come il Sangiovese, il Canaiolo e il Colorino), prodotte da quelle vigne. Mosso da tale passione Bibi cominciò ad acquistare appezzamenti a Panzano e Greve (nel Chianti Classico), e sull’isola del Giglio, fino ad arrivare a possedere una delle più grandi estensioni di vigne vecchie in tutta la Toscana.
La viticoltura attualmente praticata dalla cantina si ispira a pricipi naturali, con il completo abbandono di ogni forma di intervento chimico in vigna. I vini bianchi sono ottenuti dalle uve dell’Isola del Giglio, nate su piante che crescono a pochi metri dal mare, su terreni sabbiosi, granitici e rocciosi, che apportano eccellente mineralità.
Da Ansonica in purezza, da viti di 120 anni, della vigna Serrone (la migliore dell’Isola, a picco sul mare) proviene questo Testamatta bianco, una vera e propria selezione da vigna singola. Le uve sono vendemmiate manualmente (e non potrebbe essere diversamente visto la ripidità dei terrazzamenti) secondo antiche tecniche trasmesse a Bibi dai vecchi contadini dell’isola. Dopo un’attenta selezione nella cantina di Giglio Castello (al centro dell’Isola), le uve sono state diraspate e pressate con delicatezza, quindi, addizionate di giacchio secco, sono brevemente lasciate in contatto con le bucce. La successiva macerazione del mosto, di 48 ore, è eguita dalla fermentazione e, quindi, dall’affinamento di un anno in bariques, senza fermentazione malolattica.
Quest’annata 2018, di colore giallo paglierino con riflessi dorati, si apre al naso con sentori iniziali di erba fresca, iodio e pesca gialla croccante, seguiti da pompelmo rosa, ananas e camomilla, con echi di erbe officinali. In bocca è fresco ed elegante, con un centro palato in cui spiccano le note più iodate e minerali, che cedono il passo, nel finale, a una nota leggermente ammandorlato.
Punteggio: 90/100
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